Le problematiche gastriche sono difficili da differenziare e soprattutto da gestire e migliorare.
Come prima cosa il nostro obiettivo è farvi capire quali sono i campanelli d’allarme che ci possono far pensare a una di queste problematiche e quali sono le armi che ognuno può utilizzare.
Per semplificare la spiegazione, indagheremo la condizione più diffusa e fastidiosa che colpisce il tratto gastro-enterico: il reflusso.
DI COSA SI TRATTA?
Il reflusso gastro-esofageo, solitamente, è causato da un rilassamento dello sfintere esofageo inferiore che comporta la risalita anomala del contenuto gastrico in esofago.
La pressione della giunzione tra esofago e stomaco ha variazioni diurne ed è influenzata da dieta, ormoni circolanti e da alcuni farmaci; un aumento della pressione intra-addominale, come nelle persone in sovrappeso e nelle donne in gravidanza, predispone maggiormente al reflusso.
Se la quantità e la durata dei sintomi superano un certo tempo specifico si può confermare l’ipotesi di reflusso gastro-esofageo.
COME SI DIAGNOSTICA?
I test che si possono eseguire sono:
- Esame radiologico del tubo digerente
- Gastroscopia
- Ph impedenziometria nelle 24h
QUALI SONO I SINTOMI?
- Bruciore retrosternale
- Rigurgito (liquido amaro o acido in bocca)
- Dolore in zona gastrica
- Gonfiore
- Difficoltà digestiva
COSA PUÒ AIUTARE L’OSTEOPATA?
L’osteopata cerca di normalizzare la giunzione gastro-esofagea rendendo funzionanti il più possibile il cardias e lo stomaco. L’obiettivo è quello di ridurre la pressione esercitata sulla giunzione in modo da diminuire la risalita del contenuto dello stomaco.
Inoltre si cerca di indagare i sintomi che possono essere associati alle problematiche gastriche come cefalea, dolore sternale, cervicalgia.
Il trattamento si basa sulle zone in connessione anatomica o nervosa con la giunzione gastro-esofagea.
QUAL È L’OBIETTIVO DELL’OSTEOPATA?
- Rendere il diaframma più libero di compiere movimento
- Migliorare la mobilità migliore delle coste
- Curare l’ assetto posturale al fine di non aumentare la pressione intraddominale educando il soggetto ad avere un atteggiamento di apertura di spalle, torace e cervicale (così da lavorare anche sui sintomi associati)
Il trattamento è soggettivo e punta sia su un miglioramento nel breve termine di tutti i sintomi associati che sul lungo termine per una riduzione delle recidive.
L’integrazione di un trattamento osteopatico permette di stabilizzare il paziente e di far funzionare al meglio quelle zone evitando che queste vadano a sovraccaricarsi.
QUALI SONO GLI ACCORGIMENTI CHE SI POSSONO FARE NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?
- Dormire su un cuscino tendenzialmente alto
- Eseguire delle buone respirazioni diaframmatiche almeno un paio di volte al giorno
- Cercare di mangiare lentamente e non eccedere con il consumo di acqua in un pasto
- Evitare una posizione decliva soprattutto appena dopo mangiato
- Evitare l’assunzione di alcuni cibi che potrebbero irritare il tratto esofageo (caffè, tè, alcol, arance)
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